Classe Terza/Seconda E

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L'esperienza di un wiki- parte prima.

rivoluzione industriale

sintesi di una lezione di storia.

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Si comincia!

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Autori: Daniel e Luca Terza E /Laura, Fabrizio e Salvo Seconda E

PREMESSA
Le prime fonti di energia usate dall’uomo primitivo furono:
• la forza muscolare = energia alimentare e
• l’energia solare
A poco a poco l’uomo imparò ad addomesticare gli animali e a sfruttarli per ricavare latte e lana. Si verificò così il lento passaggio dall’uomo cacciatore all’uomo pastore.
I nostri antenati cominciarono a costruire dimore stabili e più confortevoli, e iniziarono a coltivare la terra con l’aiuto degli animali addomesticati. e ad impiegare un’altra importante risorsa energetica: la trazione animale

L’uomo imparò a cuocere l’argilla per ricavarne recipienti e mattoni, a produrre il vetro e ad estrarre i metalli dalle rocce una nuova e importante tecnologia energetica: la produzione di carbone di legna
L’acquisizione di maggiori capacità tecnologiche consentì all’uomo di utilizzare l’energia dei piccoli salti d’acqua e del vento. Il mulino ad acqua era già conosciuto dai greci e dai romani. Il mulino a vento arrivò in Europa con le crociate. Entrambi i tipi di mulino si diffusero poi ovunque
L’impiego dell’energia idraulica ed eolica permise una prima meccanizzazione del lavoro. Intorno all’anno 1000 i mulini vennero usati per azionare le macine dei cereali e i frantoi che producevano olio, per frantumare i minerali prima della fusione e per ridurre in polvere la corteccia delle querce utilizzata nella concia delle pelli.
Le origini della civiltà moderna sono da ricercare in quel fenomeno che, nato nella seconda metà del Settecento e prevalentemente in Inghilterra, prende il nome di rivoluzione industriale, che portò all’affermarsi del sistema economico capitalistico e della classe borghese.
Definizione di rivoluzione industriale
Per rivoluzione industriale si intende un processo di evoluzione economica che da un sistema agricolo-artigianale-commerciale porta ad un sistema industriale-capitalistico moderno caratterizzato dall'uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche (come ad esempio i combustibili fossili).
Fu detta RIVOLUZIONE perché comporta una profonda trasformazione che parte dal sistema produttivo fino a coinvolgere il sistema economico nel suo insieme e l'intero sistema sociale.
Possiamo distinguere fra prima, seconda e terza rivoluzione industriale.
La prima rivoluzione industriale (1760-1780)

riguarda il settore tessile-metallurgico e l’uso della macchina a vapore
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I fattori che contribuirono allo sviluppo della prima industria, furono:
1. La crescita demografica (causa: minore frequenza di epidemie, migliore regime alimentare, migliori condizioni igienico-sanitarie. Conseguenze: maggiore richiesta di prodotto agricoli e di prodotti lavorati)
2. La rivoluzione agricola (maggiore proprietà privata, rotazione delle colture-ogni tot anni si cambiava il prodotto da seminare-, introduzione di nuove macchine agricole. CONSEGUENZA: capitali da investire)
3. La rivoluzione tecnologica (macchina a vapore, estrazione del carbone che è la fonte principale di energia di questo periodo) NUOVE TECNICHE E NUOVE MACCHINE
-In buona parte necessitano di energia idrica (perciò di vicinanza a fiumi e torrentI)
-Utilizzo del CARBONE e del VAPORE su alcune macchine (prodotto bruciando carbone): la macchina a vapore azionava altre macchine
Ricorda:

  • Alla fine del ‘700, la popolazione europea è in forte crescita, si rende perciò necessaria una maggiore produzione di derrate alimentari. I proprietari inglesi approfittano della situazione e si appropriano anche dei campi comuni o aperti, coltivati dai contadini. Trasformandoli in campi chiusi o recintati, che coltivano con sistemi moderni e più produttivi. Le terre coltivate inglesi si concentrano quindi nelle mani di pochi proprietari terrieri. Nasce la grande azienda agricola. Molti contadini, il cui lavoro è stato sostituito dalle macchine, lascia la campagna e va verso la città, dove nascono le prime fabbriche moderne, che utilizzano la macchina a vapore e che si trovano vicino ai giacimenti di carbone, che è il combustibile necessario ad azionare tali macchine e che diventa la fonte di energia principale.
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  • Il miglioramento della produzione agricola, permette a un sempre maggior numero di persone di disporre di denaro e poter acquistare beni di consumo, e quindi di spingere lo sviluppo dell’industria. I beni più richiesti riguardano il vestiario per cui si espande l’industria tessile. Lo sviluppo del settore tessile dà a sua volta l’impulso all’industria siderurgica che si avvale del carbon fossile come fonte di energia e dell’invenzione degli altiforni per produrre ferro, acciaio e ghisa, con cui si costruiscono i nuovi macchinari tessili.
  • Nel 1769 James Watt ha ideato la macchina a vapore, che ha importantissime applicazioni nell’industria, nell’agricoltura, nell’estrazione del carbone e più tardi anche nei trasporti. Lo sviluppo dell’industria tessile e metallurgica provocò a sua volta una vera e propria “rivoluzione dei trasporti”. Le vie di comunicazione e i mezzi di trasporti erano lenti e inadeguati e la distribuzione delle merci era ostacolata dalla difficoltà dei traffici. In queste difficoltà si fece strada l’idea di applicare l’energia prodotta dalla macchina a vapore a veicoli che fino a quel momento avevano utilizzato solo la forza animale, o l’energia del vento e dell’acqua. Si apri così l’era delle ferrovie e delle navi a vapore. Il primo battello a vapore progettato dall’americano Fulton attraversò l’Atlantico nel 1819, mentre la prima locomotiva venne costruita da Stephenson nel 1814 e alcuni anni più tardi si inaugurò la prima linea ferroviaria. Nel ‘700 nasce la chimica moderna, il francese Lavoisier scopre la composizione chimica dell’aria e dell’acqua formata dai gas ossigeno e idrogeno, che verrà utilizzato dai fratelli Montgolfier per costruire il primo pallone aerostatico.
  • L’utilizzo di macchine sempre più grandi impone di riunirle in fabbriche, costruite appositamente, che sorgono vicino ai fiumi, alle miniere o alla periferia delle grandi città. Nascono anche nuovi centri urbani e quartieri ghetto, adiacenti alle fabbriche (slums), abitati dagli operai in condizioni di vita terribili, dove si diffondono malattie infettive e degrado morale.
  • Nascono la borghesia capitalistica imprenditoriale e il proletariato; sono i poli opposti della nuova economia. La potenza del denaro, necessario per acquistare le macchine e la forza lavoro, necessaria per farle funzionare.
  • L’antica concezione artigianale del lavoro venne stravolta, il manufatto, da prodotto unico, fatto da una sola persona divenne prodotto di serie, uguale a tutti gli altri. L’operaio diventa appendice della macchina, costretto ad eseguire sempre la stessa attività.
  • Gli operai delle fabbriche, sfruttati in modo disumano, provenivano dalla campagna: oltre a doversi adattare al modo di vita cittadino, erano costretti a lavorare dalle 14 alle 16 ore al giorno, in ambienti di lavoro malsani, in cambio di miseri salari e senza assistenza sanitaria. Spesso si preferiva assumere le donne e i bambini perché venivano pagati di meno. Per bloccare queste forme di sfruttamento nacquero organizzazioni che diedero vita alle prime forme di protesta: gli operai chiedevano migliori condizioni lavorative e salari più alti. I bambini già all’età di sei-sette anni vennero utilizzati nelle fabbriche e nelle miniere.

Perché la rivoluzione industriale nasce in Inghilterra?
Perché si verifica una serie di condizioni favorevoli:
1. è un’isola, di conseguenza facili collegamenti
2. è ricca di materie prime (miniere di carbone, cotone importato dalle colonie…)
3. c’è sovrabbondanza di manodopera (perché in più nell’agricoltura già avanzata)
4. ha esperienza imprenditoriale, maturata nel commercio internazionale e nella
moderna agricoltura
5. esistono leggi favorevoli alla libera iniziativa economica
6. avanguardia negli studi scientifici e tecnici
Approfondimento
La prima grande invenzione che portò allo sviluppo dell’industria tessile e metallurgica e dopo anche nei trasporti, fu la macchina a vapore inventata nel 1769 da James Watt.
Un motore a vapore è un'apparecchiatura che produce energia meccanica utilizzando, in vari modi, vapore d'acqua.
In particolare trasforma, tramite il vapore, energia termica in energia meccanica.
Il calore è in genere prodotto con il carbone, ma può anche provenire da legna, idrocarburi o reazioni nucleari.
IMPIEGHI DELLA MACCHINA A VAPORE
1. nell’Estrazione del Carbone
2. Nelle Attività Siderurgiche
3. in Agricoltura
4. Per muovere i battelli
5. nei trasporti ferroviari
6. nell’Industria tessile
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James Watt

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La seconda rivoluzione industriale (1860-1900)
avviene con l'introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio.
#continua….

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